GROSSETO – Ugo Rossi è stato arrestato per oltraggio e resistenza a pubblico ufficiale. Rossi, candidato sindaco a Trieste e capolista del Movimento 3V (Vaccini vogliamo verità), era stato candidato, nel 2018, a Grosseto, dove viveva all’epoca, per le elezioni parlamentari.
Rossi è intervenuto davanti ad un ufficio postale dove alcuni utenti si erano rifiutati di indossare la mascherina. Stava facendo una diretta Facebook quando i carabinieri hanno chiesto un documento. L’uomo si sarebbe rifiutato opponendo resistenza, divincolandosi per non salire nell’auto dell’Arma.
«Mi ha chiamato la nostra capolista per chiedere aiuto – racconta Rossi in un video sui social – era alla posta. Mi ha detto che le era caduta un po’ la mascherina faceva fatica a respirare e il direttore ha chiamato i carabinieri. Sul posto sono giunte due pattuglie dei carabinieri e due della polizia. Lei e il compagno stavano dando le loro generalità per il verbale Covid. Ma la situazione era tranquilla».
–
–
«Quando è andata via la polizia la situazione è degenerata e sono arrivate cinque pattuglie dei carabinieri. Uno ha chiesto di mettere la mascherina anche se eravamo all’aperto. Uno mi ha chiesto cosa stessi riprendendo, ero in diretta e lui voleva entrare nella mia ripresa per poi dirmi che il video non ptevo pubblicarlo – prosegue Ugo Rossi -. Mi hanno iniziato a chiedere le generalità che avevo già fornito prima, quando c’era la polizia. Volevano il documento. Mi hanno detto che siccome non volevo darlo volevano portarmi in galera. Allora ho gridato al megafono il mio nome e cognome. Un agente si è gettato a terra e ha detto che gli ho rotto il timpano. E ha fatto chiamare l’ambulanza».
–
–
«Ho ritenuto che chiedermi i documenti fosse un abuso, e ho detto che l’unico modo per portarmi nella loro auto era o morto o svenuto. Io non avevo commesso nessun reato. Ho resistito ma non ho fatto violenza verso nessun agente. Mi hanno ammanettato, non volevo, poi ho ceduto perché stavo svenendo. C’era la Digos che voleva portarmi con loro ma i carabinieri erano i responsabili della zona. Io ho subito una violenza inaudita».