CINIGIANO – “Il bisogno di un nuovo assetto istituzionale dei Comuni italiani è un argomento importante che accentuerà la sua rilevanza nei prossimi tempi. Anche nei nostri luoghi, fatti di tanti campanili e pochissima popolazione, l’argomento è all’ordine del giorno. Affrontarlo e affrontarlo bene ci aiuterà a definire la visione del futuro istituzionale delle nostre zone”. Il sindaco di Cinigiano Romina Sani risponde a Franci e Marini.
“Il dibattito sollevato anche negli importanti interventi di Claudio Franci, sindaco di Castel del Piano, e Jacopo Marini, sindaco di Arcidosso, e le disposizioni normative che incalzano, impongono l’attenzione di tutti – prosegue Sani -. Cinigiano da tempo ha iniziato un suo percorso di riflessione, ma il contributo di analisi, ricco e argomentato, dei rappresentanti di due Comuni vicini è stato estremamente utile. Riconsiderare funzioni, territori, sistema dei servizi, nuove centralità gestionali dei territori amministrati è la modalità giusta che evita le derive dei populisti. Non si tratta di disegnare i nuovi Comuni dopo una “campagna” di vendite o acquisti di località. Scomporre non è la strada giusta».
«L’obiettivo di Cinigiano è trovare ricomposizioni più grandi, aggregare energie, ristudiare una rete innovativa, valorizzando tutto quello che di positivo già esprimiamo. Ora non bisogna fermarci. Il vuoto lascia spazio ai piccoli demagoghi e non fa il bene della collettività. L’interessante analisi proposta da Claudio Franci è un’ottima base da condividere e su cui confrontarci. La parola e l’obiettivo non è più l’unione, un’organizzazione con tanti punti decisionali fondamentalmente fragile e lenta, ma cogliere insieme tutte le opportunità economiche e politiche per la fusione. Con chi e come bisogna deciderlo insieme alle popolazioni rendendo chiaro e trasparente il percorso e le opportunità che una scelta del genere può offrire. Cinigiano è disponibile e pronto a guardarsi intorno a 360 gradi e a promuovere confronti e dibattiti aperti anche alla Regione Toscana. Nessuno ha una soluzione precostituita – conclude Sani -, oggi è necessario ragionare per comprendere, ascoltare e poi decidere per il bene comune».