GROSSETO – Il 2 Dicembre 1971 entrava in vigore la Legge istitutiva degli asili nido comunali che segnava uno spartiacque per la qualità della vita delle famiglie italiane, perché sanciva l’impegno delle comunità locali a farsi carico dell’assistenza ed educazione dei neonati, alleviando il peso del lavoro di cura delle mamme e consentendo loro di poter fare ingresso nel mondo del lavoro.
«Nella giornata di ieri (oggi per chi legge il comunicato) la Funzione pubblica della Cgil – spiega la segretaria provinciale, Cinzia Fiacchi – ha effettuato un volantinaggio per ricordare a tutti i genitori l’importanza di questa ricorrenza, che segna una conquista di civiltà, ma anche per promuovere la propria campagna nazionale “Chiedo Asilo”. Mobilitazione per chiedere la trasformazione dei nidi comunali da servizio a domanda individuale a diritto educativo, con l’obiettivo di garantire ai bambini e alle bambine pari opportunità di educazione, istruzione, cura, relazione e gioco. Aldilà delle consuete promesse spot del governo Renzi, che con uno slogan aveva promesso 1000 asili in 1000 giorni, le politiche statali per l’infanzia continuano a latitare e 900.000 bambini nel nostro paese continuano a rimanere esclusi dai servizi educativi per l’infanzia. Ai dati Istat del 2012, infatti, solo 290.000 bambini, il 17,9% del totale, frequentano nidi pubblici e privati. Percentuale ancora lontana dall’obiettivo del 33% previsto dall’Unione europea.
Anche nella civile ed evoluta Toscana, questa soglia, che pure rappresenta appena un terzo dei potenziali aventi diritto, non è sempre garantita e rimane quindi un obiettivo da conquistare. In provincia di Grosseto, ad esempio, la popolazione provinciale 0-3 anni, quindi in età da nido d’infanzia, è di 6.328 bambini, di cui 2.535 nel solo comune capoluogo. A Grosseto città la disponibilità nelle strutture, tra nidi d’infanzia pubblici, convenzionati e privati, non raggiunge gli 800 posti (con precisione 762) che rappresentano il 30% degli aventi diritto. Se estendiamo lo sguardo all’Area socio sanitaria grossetana, invece, per 3.201 bambini in età da asilo nido sono complessivamente disponibili 832 posti, per poco più il 25%. Questi numeri – conclude Cinzia Fiacchi – danno l’idea del perché la Funzione pubblica della Cgil ha promosso la campagna nazionale “Chiedo Asilo”. In un paese a bassissima natalità, con una percentuale di donne che lavorano molto al di sotto della media europea dei paesi più avanzati, infatti, rendere gli asili nido un diritto, e non più un servizio a domanda individuale, è con ogni evidenza un obiettivo strategico che ci riguarda tutti quanti».