GROSSETO – MABRO Storie di ordinario lavoro. È il titolo dello spettacolo che si terrà domenica 6 aprile allo Spazio 72 a Grosseto alle ore 18.00. Già presentata lo scorso 15 marzo alla Camera di Commercio, la performance teatrale ripercorre le vicende della fabbrica MABRO. L’opera è interpretata da un gruppo di operaie che sono da lungo tempo in lotta per far sopravvivere l’attività e mantenere il posto di lavoro.
A Grosseto tutti hanno sentito parlare della lunga crisi di questa azienda , ma chi non è direttamente coinvolto ha informazioni superficiali, distorte e per questo motivo può esprimere facili giudizi. Parafrasando un canto popolare si potrebbe dire: Se perdere il posto di lavoro vi sembra poco, provate voi a farvi licenziare e capirete la differenza fra disoccupazione e occupazione.
Lo spettacolo si snoda attraverso differenti quadri che possono suscitare il riso fino a quando non si capisce che si tratta di vita vissuta, mostra quali grovigli di interessi, quali sospetti si addensano attorno alle vicende della Fabbrica, come questa non è una storia “locale”, ma è comune ad un grandissimo numero di realtà.
La performance è realizzata sotto la guida di Mario Fraschetti, dal gruppo delle operaie della RSU e da alcuni allievi attori del Teatro Studio. Questa esperienza è stata possibile dopo che Mario Fraschetti l’estate dello scorso anno, ha diretto il gruppo di allievi del Teatro Studio nell’interpretazione di un lavoro ispirato a «La Madre» di B. Brecht, nel prato prospiciente la fabbrica, per sensibilizzare l’opinione pubblica sulle problematiche della fabbrica Mabro. Sono molti, infatti, i paralleli tra l’opera Brechtiana, tratta da un Romanzo di Gorkji, e la situazione delle operaie della fabbrica grossetana. In questo contesto tra il Teatro Studio, le Operaie della RSU Mabro e la Libreria delle Ragazze, è nato il progetto di un laboratorio che fa del teatro uno strumento di informazione, sensibilizzazione e lotta per i problemi delle lavoratrici e dei lavoratori. Uno strumento per tenere accesi i riflettori su una situazione per molte persone drammatica e che per molteplici ragioni rimane spesso oscurata. Dal laboratorio nasce dunque questa performance, ma non si conclude con essa.
Il laboratorio vuole essere il punto di partenza di una forma artistica messa al servizio delle categorie in lotta nell’ambito del lavoro e intende creare un legame più stretto fra queste ed altri strati della popolazione. Lo spettacolo del 6 aprile utilizza racconti, testimonianze, articoli e documenti su fatti realmente accaduti e quindi viene continuamente aggiornato, evolvendosi con l’evolversi della vicenda, pertanto conterrà elementi differenti da quello già effettuato lo scorso 15 marzo. Teatro di informazione e denuncia in cui riecheggia il teatro dell’assurdo e il teatro operaio di B. Brecht.
Partecipano: Gianni Bartolini,Vanna Carmignani, Ivonne Cupola, Francesca Ferrari, Mario Fraschetti, Laura Galli, Dina Guidarini, Manola Mengozzi, Nadia Perino, Giuseppe Reale, Vincenzo Reale, Giulietta Sgaragli, Beatrice Solito, Giorgia Tacconi, Carla Tognazzi.
Ingresso gratuito su prenotazione (cell.349.7351977 392.0686787 email teatrostudio@gmail.com): gli spettatori possono dare un loro contributo per sostenere le operaie in questa lotta che dura da tempo e quindi comporta per loro problematiche economiche.