Energia

Concessioni geotermiche, seminario sull’Amiata. Giani: «Presto l’accordo con Enel Green Power

Cgil Giani

SANTA FIORA – Un seminario che è un punto di partenza. Amministrazione comunale, provinciale e regionale si sono incontrati con Cgil Grosseto e Siena e i vertici regionali oggi, 17 luglio, nel palazzo comunale di Santa Fiora.

L’incontro – L’Energia delle aree interne. Nuove opportunità di sviluppo per occupazione, economia, ambiente – è la prima di una serie d’iniziative per il rilancio dell’area amiatina. Una delle aree interne alle quali la Regione Toscana, fra le prime in Italia insieme alla Campania, ha dedicato una commissione in Consiglio regionale, con risorse vincolate.

Ad aprire il tavolo di confronto è stato Federico Balocchi, sindaco di Santa Fiora, che in sostanza ha trasmesso le intenzioni dei sindaci della zona amiatina. «Nelle aree interne c’è vita se c’è anche lavoro, con i sindaci amiatini c’è una comunione di intenti che vede i fondi disponibili come strumenti per investimenti comuni. Investimenti che puntano al rilancio della montagna e del lavoro – ha detto Balocchi – L’avvocatura della Regione dovrà lavorare per creare condizioni di sviluppo favorevoli alla dimensione locale. Penso che l’attenzione della Cgil al tema delle aree interne sia fondamentale, è una partita che giochiamo tutti insieme per il nostro futuro. È una responsabilità che abbiamo nei confronti della generazione attuali e di quelle future e che credo sentano forte anche gli altri amministratori presenti. Cerchiamo di lavorare insieme perché questo incontro non diventi l’inizio di una nuova occasione mancata ma il momento di svolta per il nostro territorio».

Lo sviluppo delle aree interne passa da un sistema che deve essere messo in condizioni di operare. «Crediamo che lo sviluppo duraturo delle aree interne come quella amiatina debba comprendere la manifattura come il turismo, le infrastrutture come la sostenibilità delle imprese – dice Monica Pagni, segretaria generale della Cgil di Grosseto – Infrastrutture più agevoli e sicure semplificano vita a cittadini e turisti, così come un’energia che impatta sulla vita delle persone in maniera positiva. C’è chi per pagare le bollette ha dovuto smettere di pagare il mutuo. Anche per questo le fonti rinnovabili a costi contenuti potranno garantire alle persone ad abitare la montagna. Le strade, le nuove tecnologie e la capacità di pensare e di progettare un futuro senza gestire solo emergenze è fondamentale anche per occuparsi di lavoro».

«Non chiediamo solo sostegno all’indotto – dice Pagni – Vogliamo che questo territorio non sia vissuto come un cappio al collo dai cittadini e che anche il turismo sia sostenibile e riesca a dare ricchezza all’Amiata, senza che incida sul territorio in maniera negativa come abbiamo visto succedere in altre zone d’Europa».

Fabio Berni, della segretaria Cgil Toscana ha ribadito quando sia fondamentale unire gli sforzi. «Dobbiamo essere in grado di governare e articolare la complessità – dice Berni – Mai come oggi i temi che trattiamo sono stati così interconnessi. Nelle aree interne vive il 24% della popolazione regionale e come Cgil puntiamo a superare lo spopolamento di queste zone, affiancando una forte governance locale che deve rispondere bene alle esigenze dei singoli territori. Un gruppo di lavoro che include anche lo Spi si è attivato e puntiamo a un rilancio di queste aree, compreso l’obiettivo della decarbonizzazione. Un obiettivo che incide anche sulla salute di cittadini e cittadine. Preoccupa l’impianto del governo Meloni che non sembra invece puntare proprio sulla decarbonizzazione».

Presente anche Francesco Limatola, che cita le comunità energetiche rinnovabili come un modello positivo. «Si tratta di energia a impatto zero che attenua la morsa delle bollette alleggerendo la pressione sulle famiglie – dice Limatola – qui sull’Amiata un tema sentito è anche quello della geotermia, che rappresenta sicuramente un volano di sviluppo e lavoro per gli operatori locali. Un volano che però puo essere messo in moto senza dimenticare la viabilità. La nostra provincia ha un numero di Km maggiore di strade provinciali nella regione. Per evitare lo spopolamento e l’inverno demografico, agevolando così anche lo sviluppo economico, si passa anche dalla mobilità. Con strade efficienti e sicure. Il piano degli investimenti dovrà considerare una quota importante sulla voce infrastrutture».

L’intervento di Eugenio Giani, invece, si sposta più sul prossimo rinnovo delle concessioni geotermiche. «Non dobbiamo dire a Enel che la certezza del rinnovo del contratto sia scontata – esordisce Giani – Abbiano la necessità di essere molto chiari che si tratta di un momento storico. Questo deve essere il momento della svolta. Enel non è un privato qualsiasi ma questo ente deve dare quello che è necessario affinché questo territorio possa guardare al meglio al futuro».

Un terzo del fabbisogno energetico della Toscana viene soddisfatto dalla produzione dei 960Megawatt della geotermia, «Che tolte le due centrali laziali è tutta toscana – dice Giani – Il decreto energia apre al confronto e alla trattativa per legittimare il rinnovo della concessione fino a 20 anni. Il soggetto designato a trattare con Enel è la Regione. Il rinnovo prevede che entro il 30 giugno Enel dovesse formalizzare una proposta. Proposta puntualmente arrivata».

La proposta di Enel doveva tenere conto delle richieste della Regione, inviate anche quelle per tempo ascoltando le varie parti compresi Comuni e sindacati. «Ora entro il 30 luglio deve arrivare a Enel la controproposta della Regione – precisa Giani – Lunedi si riunisce gruppo interdipartimentale poi ci troveremo con i sindaci. Lì discuteremo dell’accordo».

«Enel dice che in questi 20 anni sono previste altre 8 centrali, di cui 3 con iter avviato – dice Giani – si tratta di Bagnolo 5, Piancastagnaio 6 e Monterotondo. Ai 960 Megawatt se ne aggiungeranno oltri 200. Abbiamo chiesto ad Enel che vi sia l’impegno affinché la concessione faccia da volano economico per la zona, che vada a beneficio dell’indotto e del lavoro. Ci premureremo bene che nell’accordo siano fatte lavorare imprese della zona e che si parli di assunzioni dirette. Per ora la proposta Enel soddisfa il 60% delle richieste del Comuni».

Dal canto suo la Regione sta cercando di fare la propria parte. «La Regione Toscana sta dimostrando interesse per la questione geotermica e lo sta dimostrando anche con i 65 milioni investiti sulla strada del Cipressino impiegati con i fondi di coesione e sviluppo – chiosa Giani – La Provincia da sola aveva trovato numerose difficoltà e ora i fondi, adeguando il progetto ai canoni di una strada regionale, serviranno a connettere l’Amiata alla viabilità centrale»

Importante sia per Cgil che per la Regione, rimane anche il tema del teleriscaldamento. «I vantaggi per la popolazione devono migliorare – dice Giani – Il teleriscaldamento deve ampliarsi a tutti i Comuni, con un costo accessibile. Sul vapore Enel puo trattare: il costo deve ridursi e va ampliata decisamente la rete per coprire la zona e alleggerire i costi sulle persone. Vogliamo che le garanzie di Enel siano una certezza assoluta e non firmerò mai un accordo che non abbia il consenso de sindaci».

Rossano Rossi, segretario generale Cgil Toscana, riprende l’intervento di Giani e tira le fila di un seminario partecipato e interessato. «Parlando di sviluppo di questa area interna amiatina si intrecciano molti temi – dice Rossi – lavoro e sviluppo sostenibile, ambiente, occupazione di qualità e rilancio. Temi che se non tuteliamo non faranno esistere più l’Amiata per come la conosciamo. La geotermia è un’opportunità per creare sviluppo e migliorare la vita nelle aree interne, bisogna trattare con Enel quelle condizioni che ci permettono di gestirla in maniera compatibile con la vita dell’Amiata».

«Le richieste della Cgil sono quelle che riguardano soprattutto la sicurezza, il lavoro, i cittadini e l’ambiente – conclude Rossi – Una serie di misure di cui abbiamo già parlato e che riporteremo per la trattativa. La Cgil tiene che la trattativa vada in fondo, senza atteggiamenti predatori da parte di Enel e con benefici che si ripercuotano sul territorio. Mi preme infine ricordare che se l’autonomia differenziata dovesse entrare a regime certe discussioni non potrebbero essere fatte e anche per questo sosteniamo il referendum abrogativo».

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