![L’appello di Vinciarelli: «Sulla sanità costruire un fronte unito per i servizi»](https://www.ilgiunco.net/images//images/2024/04/presentazione-andrea-vinciarelli-2024-286528.edi_full.jpg)
MASSA MARITTIMA – “Indipendentemente da chi vincerà le elezioni ospedale e servizi territoriali devono trovare unite tutte le forze politiche, le associazioni, le attività produttive e i cittadini in difesa del diritto alla salute”.
È questo l’appello di Andrea Vinciarelli e di tutti i candidati al Consiglio comunale di Massa Marittima rivolto agli altri candidati delle liste che sono in competizione per le prossime consultazioni elettorali.
“La proposta di un ritorno al distretto socio – sanitario delle Colline Metallifere e la battaglia per rafforzare e rilanciare l’ospedale di Massa Marittima non devono trovare divisioni ideologiche nel nostro contesto locale ma elementi di unione perché la sfida che ci aspetta è grande ed ha bisogno del contributo di tutti.”
“L’analisi della situazione – prosegue Vinciarelli – mostra la sofferenza dei servizi territoriali che dovevano essere potenziati. In realtà invece ci sono state promesse come la Casa della Salute e tagli allarmanti. C’è una vacanza di medici di base tra le più alte in Regione Toscana, ci sono pochi i pediatri e le famiglie sono costrette a rivolgersi al pronto soccorso pediatrico di Grosseto anche per banalità. La continuità assistenziale è ormai ridotta alla presenza di un medico per i sei comuni della zona, c’è carenza di specialisti e assistenza domiciliare”.
“L’ospedale ha visto una riduzione di posti letto che ci colloca tra le prime realtà che hanno subito il maggiore salasso. Ad oggi sono dimezzati i posti letto rispetto alla dotazione del 2014 con una riduzione del 50% delle disponibilità, ridotti da 11 a 8 i reparti, si sono perse eccellenze come la pneumologia oggi ridotta a due posti letto e reparti importanti come la psichiatria. C’è stato quindi un risparmio pari a 6 milioni di euro all’anno che grava sui cittadini ma non sono stati rafforzati, come promesso e doveva essere, i servizi territoriali. Sempre più per avere una prestazione i cittadini sono costretti a recarsi in luoghi lontani come Orbetello o Castel del Piano o Pitigliano, se non in alcuni casi a recarsi fuori provincia o, in alternativa, attendere tempi geologici per avere una visita specialistica anche nelle situazioni più complesse. Questo è inaccettabile”.
“In questo contesto abbiamo avanzato proposte concrete che crediamo debbano costituire patrimonio comune in una battaglia che non deve avere caratteristiche ideologiche o partitiche, non deve vedere il prevalere dell’una o dell’altra bandiera ma deve avere come unico obiettivo quello della tutela del diritto alla salute come bene fondamentale di ogni cittadino, così come previsto dalla Carta Costituzionale. Questo anche a sostegno dell’economia e della tenuta demografica del nostro territorio”.
“Dobbiamo essere uniti noi nella nostra comunità e far ripartire un’azione congiunta delle amministrazioni locali e della politica del comprensorio per andare a ricostruire un patto territoriale che definisca servizi territoriali e ospedalieri in misura chiara non solo per le amministrazioni che devono controllare e verificare, ma soprattutto per i cittadini e che vada a colmare tagli e riduzioni che ci sono state negli anni. Alla pari il Piano Integrato di Salute deve tornare ad essere vigilato e osservato dalle comunità locali perché con il Coeso i comuni hanno perso traccia dei bisogni di salute e della programmazione attuata per altri servizi territoriali come quelli relativi alle risposte sociali e socio – sanitarie per la popolazione”.