Grosseto

Caso Fondazione, le cooperative smontano i “risparmi” con la nuova gestione. «Valutiamo azione legale»

GROSSETO – Prima la proposta dio rinnovo con la chiara indicazione di continuare il rapporto con le cooperative, poi il cambio di rotta improvviso. Il caso Fondazione, con il passare dei giorni, sembra trovare nuovi nodi e certamente le polemiche legate al cambio di gestioni dei servizi museali non sembrano affatto diradarsi (nella foto la presentazione del decennale del Museo di storia Naturale con il direttore Andrea Sforzi, l’assessore alla cultura Luca Agresti e il presidente di Fondazione Grosseto Cultura Giovani Tombari).

E se sulla vicenda rimane ancora un po’ di “nebbia”, il dubbio che qualcosa sia andato storto viene alimentato anche oggi dall’ultima nota delle cooperative Le Orme e Silva, impegnate per dodici anni e fino a dicembre nel Museo di storia naturale. Nella loro parole la ricostruzione di alcuni dettagli che riguardano la nuova convenzione, attivata con i nuovi soggetti, cioè Rama e Maremmagica.

«Non siamo soliti comparire sulle pagine dei giornali – scrivono le due cooperative -, ma ci sembrava doveroso farlo sia per ringraziare tutti coloro, e sono stati tantissimi, che in queste settimane ci hanno dimostrato vicinanza e solidarietà, sia per esprimere alcune considerazioni. Per farlo abbiamo atteso la conferenza stampa del CDA di Fondazione Grosseto Cultura, sperando che in tale sede venissero chiariti i motivi che hanno portato al mancato rinnovo della convenzione 2023 per la gestione del Museo di Storia Naturale della Maremma con Cooperative Le Orme e Silva».

«Purtroppo, le nostre aspettative sono state disattese in quanto il comunicato stampa si è limitato ad elencare le specificità con cui si presentano i nuovi soggetti RAMA/Maremmagica e le proposte che questi intendono realizzare. Ricordando che la scelta dei nuovi gestori è avvenuta senza interpellare il Direttore Andrea Sforzi, che ha le competenze e il ruolo per valutare il personale di cui ha bisogno un museo di rilevanza regionale, auspichiamo che tale verifica venga fatta almeno ex post. Come previsto dalla carta nazionale delle professioni museali, spetta infatti al Direttore l’analisi accurata di titoli, specializzazioni ed esperienze di cui deve essere in possesso il personale impiegato nei servizi».

«Leggiamo che RAMA elenca tra le proposte il noleggio di un “Totem multimediale” con touch-screen al costo di 6mila euro all’anno e di un sistema integrabile con il centralino telefonico, al costo di mille euro. Ci chiediamo: ma tale strumentazione è realmente utile ad un museo di storia naturale? Cosa contiene il totem? Chi elaborerà i contenuti specifici? Ricordiamo che negli anni passati le cooperative hanno prodotto, in collaborazione con il Direttore, strumenti multimediali con contenuti scientifici funzionali alla visita e alla promozione del museo, a costi notevolmente inferiori. Non vogliamo rischiare di apparire autoreferenziali e perciò eviteremo di elencare le numerose esperienze lavorative maturate negli anni dalle cooperative Le Orme e Silva, sicuramente non di minore rilievo rispetto a quelle dei due nuovi soggetti, e dei titoli che possiedono gli operatori finora impiegati nei servizi museali; ci limiteremo pertanto a focalizzare l’attenzione sugli aspetti economici e sulle modalità di rinnovo della convenzione».

Infatti, nella bozza di convenzione inviataci il 13 dicembre si esprimeva testualmente la “volontà di proseguire la collaborazione con le stesse cooperative” mantenendo gli stessi servizi ad un costo ribassato. La proposta non contiene alcun riferimento a servizi da migliorare, né contiene alcun invito alle cooperative a proporre servizi aggiuntivi, che saremmo stati ben lieti e in grado di elaborare, come invece è stato consentito ai nuovi soggetti.

Tra l’altro si nota che “nelle condizioni economiche degli affidamenti” è riportato, oltre all’aumento di circa tremila euro al mese della quota fissa al nuovo soggetto per “servizi”, senza specificare di quali servizi si tratti, un compenso a RAMA / Maremmagica del 60% “degli incassi per eventi straordinari – ad esempio, laboratori”. Ci chiediamo: cosa si intende per eventi straordinari? Solo di laboratori nel 2022 il Museo ha incassato € 4.253,00; già con la percentuale di questo incasso la spesa per Fondazione sarebbe superiore a quanto proposto da Le Orme e Silva; se poi aggiungiamo anche le percentuali su visite, concerti, eventi ecc. (nel comunicato si parla genericamente di eventi straordinari) la spesa aumenterebbe considerevolmente».

«Vogliamo precisare che i 13.430 euro, calcolati da Fondazione per il 2023 come compenso a Le Orme /Silva derivante dalla vendita dei biglietti, sarebbero serviti per tutte le attività collaterali integrative al front office (che prevede accoglienza visitatori, biglietteria, gestione mail e telefono, bookshop) come laboratori, visite guidate, campus, assistenza al Direttore, formazione, rendicontazioni, organizzazione e allestimenti eventi, promozione, gestione sala conferenze».

«I tempi ristretti e le modalità di scelta del nuovo gestore rendono poco credibile che sia stato applicato un “principio di rotazione”; se così fosse stato, ogni soggetto interessato, comprese le cooperative uscenti, avrebbe avuto diritto a fare la propria proposta».

«Ci chiediamo quindi quale sia il vero motivo che ha indotto Fondazione Grosseto Cultura ad interrompere il rapporto di lavoro con le cooperative le Orme e Silva tra il 13 e il 23 dicembre, poiché ad oggi non abbiamo avuto alcuna risposta alle richieste di chiarimenti più volte avanzate. Per quanto sopra, riteniamo che il comportamento del CDA di Fondazione Grosseto Cultura sia discutibile sotto molteplici profili, oltre che contrario ai più elementari canoni di correttezza e buona fede; ci riserviamo pertanto ogni opportuna azione legale a tutela dei nostri diritti».

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