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Piccoli Borghi, pillole di Monterotondo Marittimo: tra storia e leggenda fotogallery video

MONTEROTONDO MARITTIMO – Prosegue il nostro racconto del paese di Monterotondo Marittimo. Grazie al progetto Piccoli Borghi, realizzato in collaborazione con Anso, Associazione nazionale stampa on line e Google, a giugno abbiamo realizzato una serie di video e interviste che ora vi proponiamo, un argomento al giorno. Oggi parliamo delle leggende che aleggiano su questo magico borgo.

Sono molte le leggende che affondano le radici nel passato: c’è il bue, che si inginocchia di fronte alla statua della Madonna, c’è il pescatore che viene catturato dai saraceni e ritrova miracolosamente la libertà grazie alla propria fede. E c’è un “lago senza fondo” nelle cui calde profondità, come un anticipo d’inferno, sono stati inghiottiti malvagi e miscredenti.

Storie simbolo di un passato magico e misterico, in un continuo rimando tra realtà e fantasia.

Frassine Un statuetta di legno, con in braccio un bambino. Attorno ad essa sono cresciuti un monastero e una comunità. Il destino della Madonna del Frassine si dipana così, nel corso dei secoli, tra storia e leggenda.

Il suo nome è legato, nell’immaginario collettivo dei fedeli, a quello di San Regolo, che giunse in Italia dall’Africa, assieme a San Cerbone, con un intento evangelizzatore.

Secondo la leggenda il santo avrebbe portato con sé una statua della Madonna, che andò perduta dopo la decapitazione dello stesso san Regolo, nell’anno 545.

La statua sacra sarebbe rispuntata fuori attorno al 1300. La leggenda narra che un contadino avrebbe seguito un bue nel bosco e lo avrebbe visto inginocchiarsi di fronte ad un albero, un frassino.

Alzati gli occhi al cielo il contadino avrebbe visto la statua sull’albero. Spostata in una chiesa, la Madonna sarebbe però ritornata lì, dove era stata trovata la prima volta. E attorno a lei fu costruita prima una cappella e poi l’intero monastero.

Lago Boracifero Una leggenda avvolge la nascita del Lago Boracifero. Si narra che, prima del lago, lì ci fosse una valle fertile, coltivata da alcune famiglie troppo avide e interessate ai soldi. Un’anziana mendicante passò di lì in un giorno dedicato a una festività religiosa. Chiese l’elemosina, ma fu derisa.

La vecchina ammonì quella gente, dicendo loro che in quel giorno era giusto andare in chiesa a pregare, ma fu sbeffeggiata e scacciata.

L’anziana decise di andarsene; quando si fu allontanata, alle proprie spalle, un potente fulmine squarciò l’aria nonostante il giorno di sole. La terra si aprì, e inghiottì tutti quei miscredenti trascinandoli nel sottosuolo.

Al posto della valle sorse un lago così profondo da essere detto senza fondo, e le cui acque sono sempre calde e ribollenti, come quelle dell’inferno in cui sono sprofondati gli ultimi abitanti di quella valle.

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