Coronavirus

Confartigianato: «Lavanderie in crisi per il Coronavirus, sono aperte ma mancano i clienti»

juan andres pellegrini

GROSSETO – “La crisi causata dalle misure anti Covid non risparmia nemmeno quelle attività che possono restare aperte, lo testimonia la difficile situazione che le lavanderie tradizionali stanno affrontando”. A parlare è Juan Andres Pellegrini, neo eletto presidente regionale dell’Associazione delle tintorie per Confartigianato Imprese.

“Anche se in misura minore rispetto alle lavanderie industriali – afferma – le limitazioni imposte dalla pandemia si stanno riversando  anche sulle tinto-lavanderie, tant’è che nella sola Grosseto, che conta 10 lavanderie, una ha già chiuso mentre altre due sono in vendita”

In questa seconda fase di emergenza sanitaria – spiega Pellegrini- le nostre attività sono rimaste aperte, ma i vincoli  imposti ad altri settori si sono riversati pesantemente sul nostro,  creando una notevole contrazione di fatturato.  Se in un primo momento sono state le autocertificazioni a limitare la mobilità a chi aveva bisogno di recarsi in tintoria oggi a pesare sul nostro lavoro sono lo smartworking e il giro di vite sulla movida. Le persone si spostano di meno, si sporcano meno e hanno meno necessità di un nostro intervento. Le nostre attività sono rimaste aperte ma di fatto sono rimaste senza clientela. Mancano i piccoli lavaggi, mancano i cambi di stagione ma soprattutto manca il lavoro che facevamo per bar, alberghi, ristoranti ed agriturismi”.

“Vale ricordare – insiste – che le nostre imprese sono quasi sempre a carattere familiare e che i nostri mancati guadagni vanno dunque a pesare su tutta la famiglia. Inoltre anche se noi abbiamo sempre, anche prima del Covid,  sanificato la marce dei nostri clienti, per garantire una sicurezza maggiore abbiamo dovuto sostenere altre spese che non sono state ammortizzate perché, a conti fatti tutto il settore registra in media una perdita del 40% di fatturato. Per cercare di venire incontro ai miei clienti personalmente ritiro e consegno capi e biancheria – aggiunge Pellegrini – ma questo è un costo in più per l’impresa che non tutti si possono permettere. Allontanarsi dal negozio esige avere un dipendente e per molti questo non è possibile. Per ora cerchiamo di venire incontro ad ogni richiesta che ci viene fatta ma ci chiediamo per quanto questo sarà ancora possibile e soprattutto quanti di noi possono ancora scegliere questa opzione”.

“A Grosseto le lavanderie sono imprese familiari – interviene a sostegno Mauro Ciani, segretario di Confartigianato Imprese – famiglie che hanno fatto sacrifici, hanno investito per garantire un servizio altamente qualificato e che oggi si trovano a subire le conseguenze di un lock down generalizzato. Vale ricordare che proprio queste attività oggi più di prima sono fondamentali per garantire indumenti e biancheria igienizzata. Per questo come Confartigianato stiamo lavorando a vari livelli affinchè i provvedimenti anti covid, che non intendiamo contestare, possano essere riesaminati alla luce dai gravi danni che stanno causando anche a chi può continuare a lavorare”.

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