L'intervista

A tu per tu con Ornella Niccolaini, fondatrice della “Compagnia dell’anello” di Ribolla

compagnia dell'anello

RIBOLLA – Vengo in contatto con Ornella Niccolaini tramite la mia carissima amica Doriana, che abita a Ribolla (Roccastrada) e conosce molto bene la “Compagnia dell’anello”, una compagnia teatrale amatoriale di grande talento che da anni diverte i suoi spettatori con spassosissime commedie in vernacolo toscano e di cui attualmente fanno parte, oltre ad Ornella Niccolaini, Stefano Gorelli, Cinzia Patacconi, Marcella Pazzaglia, Ignazia La Marca, Anna Falloni, Valeria Giannini, Lorenzo Tidu, Andrea Roghi, Franca Montomoli, Lido Conticelli, Alessandro Tassi, Marzia Senesi, Isabella Tronconi, Pier Angelo Niosi, Gianni Saracini, Orazio Guccione, Sirio Datteroni, Danilo Romagnoli e Roberto Caneschi.

Sarebbe stato molto interessante fare questa chiacchierata a tu per tu con tutti gli “addetti ai lavori”, ma in tempi di Coronavirus non è possibile, ed allora Ornella, che è la regista, si rende disponibile a fare da portavoce per telefono.

Grazie Ornella per questa intervista, e grazie a tutta la “Compagnia dell’anello” e complimenti. Ciò che mi colpisce subito è il nome che è stato scelto per questa Compagnia teatrale: c’è forse qualche riferimento alla trilogia di Tolkien?

Il nome non è ripreso da “Il signore degli anelli” di Tolkien, ma come simbolo di un cerchio infinito senza inizio né fine.

Come è nata questa Compagnia teatrale?

Un giorno dell’estate del 2004, sotto un ombrellone sulla spiaggia di Follonica, si ritrovarono tre amiche (Ornella Niccolaini, Marzia Senesi e Licia Panerati) le quali ebbero l’idea di creare una compagnia teatrale a Ribolla. Chiamarono gli attori della vecchia Cogiri (Compagnia giovani ribollini), nella quale Licia aveva già recitato, e in un ritrovo fra amici nel 2005 fecero nascere la “Compagnia dell’anello” debuttando con la prima commedia.

Qual è il motivo della scelta di recitare in vernacolo toscano?

Il motivo fondamentale della nostra scelta di fare commedie in vernacolo è quello culturale, cioè quello di riportare in uso proverbi, detti e modi di dire tipici maremmani. Infatti le ultime commedie rappresentate sono state tutte adattate dal vernacolo fiorentino, con il permesso dell’autrice, al “maremmano”.

L’altro motivo è quello perché alla gente piace ridere, e noi cerchiamo di dare il massimo per farli ridere. Ricordo nella commedia “Il Terno a i ‘ lotto” di Zucchini, il personaggio di Eugenio è stato modificato in modo mirato e studiato, affinché da personaggio normale diventasse un personaggio divertente ma allo stesso tempo recitava a memoria proverbi e detti maremmani. Diciamo che cerchiamo sempre di personalizzare le nostre commedie in base agli attori e ai personaggi.

La prima rappresentazione che la “Compagnia dell’anello” ha portato in scena è stata “L’Acqua cheta” di Augusto Novelli. Può raccontare quell’esperienza?

È stata una bellissima esperienza, “L’acqua cheta” è un classico amato da tutti, quindi non è stato difficile farsi apprezzare da tutti fin dal debutto. Nonostante fosse la nostra prima commedia furono fatte 18 repliche.

E da li è stato un crescendo di successi e di entusiasmo, immagino…

Dopo “L’acqua cheta” il pubblico ci ha sempre seguito con entusiasmo, anche se negli anni tanti attori hanno lasciato la compagnia e altrettanti sono entrati a far parte del gruppo. Nonostante questi avvicendamenti è sempre stato un successo.

Ornella, che cosa mi dice invece della sua esperienza di regista?

Io non sono una regista professionista. Sono stata per tanti anni insegnate ed ho avuto modo di fare teatro con i bambini, anche se con gli adulti è una cosa ben diversa. Ho sempre cercato di dare il meglio di me stessa e nel tempo ho condiviso la regia con altre persone cercando di trovare le migliori soluzioni.

Licia Panerati era una delle colonne portanti della “Compagnia dell’anello”, ma è mancata troppo presto: che ricordo ha di lei?

Come già detto, Licia era stata una delle fondatrici della compagnia. Amava il teatro e le piaceva molto recitare, riuscendo a caratterizzare qualsiasi personaggio da lei interpretato grazie al suo entusiasmo e alla esuberanza. Per la sua precedente esperienza nella Cogiri riusciva sempre a dare validi consigli e suggerimenti al gruppo di attori.

Dal 2005 al 2020: 15 anni di attività sono un traguardo molto importante da festeggiare. Come sarà questo “compleanno” in tempi di Coronavirus?

Purtroppo, a causa delle restrizioni per il Coronavirus, dovremmo spostare tutti i nostri progetti e quindi anche la nuova commedia e il ricordo di Licia a 10 anni dalla sua scomparsa.

E a quando il prossimo appuntamento sulla scena?

Naturalmente il prossimo appuntamento sarà sempre con una commedia in vernacolo. Al momento è impossibile dare una data certa. Speriamo presto.

Ed il vostro pubblico sarà ancora una volta lì ad applaudirvi e a ringraziarvi per lo splendido lavoro che fate.

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