MASSA MARITTIMA – Mentre si va concludendo il lavoro di sistemazione del “Cammino Etrusco” che va da Piombino a Volterra, già si lavora per svilupparne una diramazione che colleghi questo percorso a partire da Monterotondo Marittimo per raggiungere Castiglione della Pescaia e scendere verso il Lazio. Questa volta a fare da capofila per il secondo progetto sui percorsi etruschi sarà, con molta probabilità, Massa Marittima.
In una riunione che si è tenuta a Massa Marittima , il 19 di questo mese, organizzata dalla segreteria di ACT, si è infatti valutata questa possibilità con gli amministratori e i tecnici convenuti (Unione dei Comuni delle Colline Metallifere, Castiglione della Pescaia) e assieme al vicesindaco Maurizio Giovannetti e all’assessore al turismo, Irene Marconi, di Massa Marittima.
Con questo secondo progetto anche Castiglione della Pescaia, che ha già terminato il primo progetto che consente di valorizzare il patrimonio etrusco di Vetulonia, potrà collegarsi a Volterra così come ora ad essa sono collegati i Comuni che vanno da Piombino alla città etrusca.
Ma ACT guarda anche oltre perché si augura di raccordare il “Cammino” che arriva a Piombino al percorso etrusco che passa dai Comuni dell’Isola d’Elba. Una giusta attesa se si considera che la Scuola superiore di Portoferraio che, grazie al progetto ColLABORAndo, realizzato con il contributo di ACT, ha ottenuto il finanziamento per sostenere le sue dotazioni tecnologiche in campo turistico.
Se così accadesse il “Cammino Etrusco” oltre che essere un’alternativa di sviluppo, sul piano del turismo lento, consentirebbe una opportunità di integrazione tra i tre Ambiti Turistici che hanno in San Vincenzo, Follonica e Portoferraio i comuni capofila.
Ciò consente infine di dare consistenza a quel “prodotto turistico omogeneo” che l’Associazione RE.CAM.ET conta di gestire con la continuità e la competenza che esso richiede e merita.
Il Consiglio d’Europa chiede ai 30 Cammini europei di dotarsi di un’Associazione di Comuni che presieda lo sviluppo di ciascun dei Cammini accreditati. Lo dimostra la creazione dell’AEVF per la Via Francigena.
ACT auspica che RE.CAM.ET svolga la stessa funzione per i percorsi Etruschi, almeno per il territorio che i Comuni aderenti circoscrivono.