GAVORRANO – La Commissione per la salute pubblica del Comune di Gavorrano si è riunita nella sala consiliare del palazzo comunale dopo che era aveva richiesto un incontro interlocutorio/conoscitivo con i vertici Asl sullo ‘stato di salute’ di Gavorrano. Per la Asl erano presenti Maurizio Spagnesi, direttore del Dipartimento prevenzione, e Paolo Piacentini, direttore della Uoc di epidemiologia.
“I tecnici, per prima cosa, hanno chiarito alcuni aspetti utili per la comprensione dei dati – spiegano Andrea Biondi, sindaco di Gavorrano, e Giuseppe De Biase, presidente della commissione consiliare-: il termine di paragone generalmente utilizzato è quello della Toscana che, in ambito nazionale, è una delle regioni con il miglior stato di salute. All’interno del territorio regionale occorre precisare che le province di Siena e Firenze sono quelle con la popolazione maggiormente ‘in salute’, sia come aspettativa di vita che per incidenza delle patologie. In questo contesto la provincia di Grosseto offre dati meno confortanti, e Gavorrano in particolare presenta alcune criticità rispetto alla media regionale. Le patologie più frequenti sono quelle cardiache, respiratorie e circolatorie, soprattutto tra le donne. L’incidenza delle patologie tumorali, invece, è in miglioramento rispetto al decennio precedente. Piacentini sottolinea che la mortalità risente di molteplici fattori come l’esposizione professionale, lo stile di vita, le condizioni ambientali per cui i dati sulla mortalità sono il prodotto di questi fattori nei decenni precedenti di vita della persona, ma soprattutto le problematiche vengono attribuite alle condizioni socio economiche di una parte della popolazione, che conduce ad un minore cultura della prevenzione ed accesso ai servizi di assistenza medica”.
“Sulla questione acqua potabile – continuano -, nonostante la tendenza diffusa di non bere l’acqua ‘del rubinetto’, nel territorio di Gavorrano non è giustificata perché l’acqua dell’acquedotto è di buona qualità ed è sottoposta a numerosi controlli anche oltre il numero minimo imposto dalla normativa regionale. L’unica criticità era rappresentata dall’acqua proveniente da pozzo San Giorgio che presentava alcuni livelli piuttosto alti fino al 2001 quando venne installato un impianto per mantenere i valori sotto la soglia consentita. Sul polo industriale rileva che i dati delle centraline di Follonica e Scarlino sono entro i parametri quindi la qualità dell’aria è complessivamente buona. Oltre alla Asl, abbiamo incontrato anche i rappresentanti dell’Arpat di Grosseto, da cui sono giunte parole confortanti sullo stato di salute dell’ambiente circostante del territorio di Gavorrano, approfondendo anche tematiche rilevanti per l’ambito sovracomunale del territorio delle colline metallifere e la zona nord della Provincia di Grosseto”.
“Siamo soddisfatti del lavoro della Commissione consiliare per la Tutela della salute pubblica, una delle poche esistenti nella nostra provincia, grazie alla quale si riescono ad approfondire in ambito istituzionale, con gli organi competenti, le tematiche di maggiore interesse, dando risposte alle legittime preoccupazioni provenienti dalla cittadinanza locale, senza strumentalizzazioni, ne verità sommarie – proseguono e concludono Biondi e De Biase. – Soprattutto grazie al lavoro della Commissione, composta sia dalle forze di maggioranza che di opposizione, è stata recentemente proposta all’approvazione dell’ultimo Consiglio comunale una mozione con la richiesta specifica alla Regione Toscana di assumere la gestione diretta tramite Arpat delle centraline di monitoraggio dell’area presenti nel Comune di Follonica e Scarlino, dato che trattasi di postazioni di proprietà di Scarlino Energia, e gestite da un consorzio che vede la partecipazione delle altre aziende presenti nel polo chimico industriale della piana del Casone, ovvero Venator e Nuova Solmine. La richiesta che parte da Gavorrano, sperando nella discussione della stessa mozione anche nei prossimi Consigli comunali di Follonica e Scarlino, nasce dalla preoccupazione che queste centraline di monitoraggio siano dismesse visto l’incerto futuro di Scarlino Energia, nonché per ribadire il principio della divisione fra controllore e controllato, seguendo il principio di trasparenza a tutela della certificazione del dato trasmesso”.