![Arriva la pasta maremmana: prodotta e confezionata a Vetulonia con grano locale](https://www.ilgiunco.net/images//images/2016/08/pasta-maremmana-172838.jpg)
VETULONIA – In un momento particolarmente delicato per il settore cerealicolo l’impresa di Loriano Bargagli di Castiglione della Pescaia (Vetulonia – Badia Vecchia) scommette su innovazione e novità. Infatti l’azienda, nota ed apprezzata per la carne maremmana e non solo, ha inteso lanciare la pasta maremmana con grano senatore cappelli. Domenica scorsa, nell’ambito della manifestazione dedicata alla rievocazione storica della trebbiatura a fermo del grano, Loriano, con la propria famiglia e i suoi collaboratori, ha inteso lanciare anche la pasta maremmana che è andata ad arricchire l’offerta della propria bottega di vendita diretta che con Campagna Amica è diventata un punto di riferimento dell’intera provincia e non solo.
“Vedere dei trattori degli anni ’50 e le macchine che hanno fatto la storia della trebbiatura del grano in azione – ha detto Andrea Renna, direttore provinciale di Coldiretti Grosseto – dà sempre emozioni particolari. Riflettere su quanto sia importante non dimenticare queste tradizioni e, allo stesso tempo, mirare al confezionamento del prodotto pasta in un momento tra i più bui per il settore grano in Maremma, in Toscana e in Italia, credo meriti di essere rimarcato”.
Coldiretti Grosseto aveva battezzato l’iniziativa di domenica scorsa “Grano Day” e grazie sempre al titolare a tutti i partecipanti è stata regalata una pagnotta di pane maremmano per rimarcare le criticità del settore. Centinaia i presenti tra i quali anche il presidente della Camera di Commercio di Grosseto, Riccardo Breda che ha avuto parole di elogio per Bargagli. “E’ necessaria l’etichettatura del prodotto anche per il grano – ha sottolineato il presidente provinciale di Coldiretti Grosseto Marco Bruni – per dare certezze ai consumatori e tranquillità ai consumatori. Coldiretti ha aperto una mobilitazione per questo settore e dobbiamo avere risposte anche sulle modalità per evitare l’ingresso nel nostro Paese di grano di dubbia provenienza”.
“Primi risultati ci sono: ma la guerra del grano continua per dare dignità al lavoro nei campi perché è inaccettabile che oggi occorra produrre cinque chili di grano per permettersi una tazzina di caffè. L’impegno per la moratoria dei mutui, lo studio di una assicurazione sul reddito, una contrattualistica più trasparente tra agricoltori e industria, una commissione unica nazionale (CUN) per la fissazione dei prezzi e l’immediata applicazione di un piano cerealicolo le cui risorse siano dedicate esclusivamente alle imprese che usano esclusivamente grano italiano, rappresentano – ha concluso Renna – la strada da seguire per invertire un trend troppo preoccupante”.