GROSSETO – Il peso complessivo del fisco (Total Tax Rate) sulle piccole imprese e sugli artigiani nel 2016 salirà al 61% (+0,1% rispetto al 2015). In Toscana 3 capoluoghi di provincia superano questa media: Firenze, Grosseto e Livorno; appena al di sotto della media si collocano Pisa e Siena. A Firenze (quarto posto in Italia con Catania), la pressione fiscale complessiva sulle piccole imprese nel 2016 sarà del 68,5% mentre a Grosseto, ventesimo posto in Italia, raggiungerà 64,9%
Una “scomposizione” del TTR locale (vedi tabella allegata) consente di separare la componente “erariale”, pari al 41,5%, da quella direttamente riconducibile alla fiscalità locale 23,5). Un’analisi più approfondita, consente inoltre di monitorare l’andamento delle due componenti nel corso degli anni evidenziando quanto segue: la componente erariale è passata dal 37,4 del 2012 al 41,5 stimato nel 2016, mentre il prelievo locale è passato, dal 31,4 del 2012 al 23,5 dell’anno in corso. E’ quanto emerge dal rapporto 2016 dell’Osservatorio CNA sulla tassazione della piccola impresa, effettuato sui 124 Comuni capoluoghi di provincia e regione.
«Nel prendere atto del significativo miglioramento della posizione di Grosseto (il prelievo fiscale totale è passato 68,7% dl 2012 al 64,9 dell’anno in corso) e nel dare atto di una corretta applicazione della Tari (il Comune capoluogo ha accolto il nostro invito ad applicare la delibera del Mef esonerando dal pagamento le aree produttive) resta il problema di un prelievo fiscale impressionante che drena risorse e mortifica l’impegno nel lavoro: le imprese grossetane, infatti, dovranno lavorare fino al 25 agosto per pagare le tasse (quelle di Arezzo, città più “virtuosa” tra quelle toscane, pareggeranno i loro conti con il fisco il 22 luglio) – spiega Renzo Alessandri, direttore di Cna Grosseto -. Per farsi un’idea più precisa di ciò di cui stiamo parlando, basta guardare ciò che rimane in tasca a un’impresa con un reddito di 50 mila euro dopo che ha tutte le tasse: 15.750 euro a Firenze, 22.150 ad Arezzo e 17.550 a Grosseto».
«Un peso insostenibile. come si può sperare nella ripresa economica quando le imprese sono “zavorrate” da un carico fiscale così pesante? Il nostro rapporto peraltro, nel confronto 2015/2016, ipotizza un ulteriore aumento del Total Tax Rate dello 0,1% (con una media nazionale che passerà dal 60,9% del 2015 al 61%) – aggiunge Alessandri -. Sulla base di queste premesse il primo obiettivo da raggiungere, paradossalmente, non è tanto quello di ridurre le tasse ma di impedirne il progressivo aumentino. È inoltre indispensabile una riduzione di tutti quegli adempimenti (molto spesso inutili) che determinano costi indiretti sulle imprese e ne diminuiscono la produttività. Se vogliamo restituire fiato e competitività al sistema economico, queste saranno due “leve” indispensabili».