GROSSETO – Si sono seduti al tavolo per confrontarsi, ma alla fine le proposte avanzate dall’assessore Giuseppe Monaci e dal Partito democratico non hanno soddisfatto i rappresentanti dell’associazione “Uniti per una Maremma migliore”.
Da tempo impegnati sul tema della sicurezza in città e del contrasto della criminalità, l’associazione aveva partecipato all’iniziativa programmatica promossa dal Pd la scorsa settimana, sedendo attorno al tavolo dedicato proprio al tema della sicurezza con l’assessore Giuseppe Monaci, il responsabile sicurezza del Pd Fabio Bonazia e altri simpatizzanti e iscritti democratici.
Nel Pd, spiegano dall’associazione, «non c’è la consapevolezza ciò che sta succedendo a Grosseto, né di conseguenza vi sia la volontà di mettere in pratica un serio, forte contrasto alla criminalità».
«L’assessore Monaci – spiegano – ha auspicato un maggiore impegno della Polizia Municipale, ha illustrato l’ iniziativa di alcuni volontari in pensione dell’associazione Arma Aeronautica, che si sono proposti di compiere azioni di sorveglianza. Ha sottolineato, anche sulla scia di ciò che da quasi un anno il Comitato sta diffondendo, l’importanza della collaborazione di tutta la cittadinanza al controllo del vicinato, e a fare segnalazioni di ogni genere alle Forze dell’Ordine. Ha ribadito che ai fini della sicurezza un sindaco può avere un’importanza molto più determinante di quella di un Prefetto».
«Abbiamo fatto presente che lungo tutta questa “catena virtuosa”, peraltro ancora da costruire , vi sarebbe comunque un anello debole , di importanza vitale: la certezza di un pronto intervento delle forze dell’ordine» anche per la mancanza di personale e mezzi.
Per questo ribadiscono dall’associazione che la lro richiesta di utilizzo dell’Esercito in aiuto alle forze dell’ordine è importante.
Critiche dunque sia alla posizione di Monaci, ma anche a quella di Bonazia e del Pd.
«Fabio Bonazia ha esordito dicendo che il suo partito è aprioristicamente contrario all’utilizzo dell’Esercito, e che sarebbe auspicabile rendere più vivibile la città “rianimandola”, riaprendo esercizi commerciali e organizzando eventi e spettacoli». Proposta di difficile attuazione per l’associazione visto che «come può pensare un imprenditore , o un commerciante ad aprire un esercizio commerciale in una zona già degradata».