GAVORRANO – «Gabrielli è un bugiardo». Le parole sono quelle del Centrosinistra Gavorrano Bene Comune, che critica fortemente parlando di menzogne il segretario dell’unione comunale de Pd Luca Gabrielli. Critiche che riguardano le dichiarazioni rilasciate da Gabrielli sul caso del volantino apparso nella bacheca del Pd del capoluogo contro la ormai nota questione dell’antenna per la telefonia mobile recentemente installata.
«Ci sentiamo – scrivono dall’opposizione – in dovere di replicare al comunicato a firma del segretario dell’Unione Comunale del Partito Democratico, le cui parole sono una vera e propria arrampicata sugli specchi che hanno sortito l’effetto contrario di un chiarimento alla vicenda dell’antenna installata a Gavorrano. Come può un comunicato, apparso all’interno della bacheca chiusa a chiave di proprietà del Partito Democratico di Gavorrano, firmata in calce proprio dalla sezione del capoluogo, essere anonimo e affisso da persone estranee al partito?»
«Perlopiù quando nei giorni antecedenti l’affissione, lo stesso Gabrielli ha incontrato alcuni esponenti storici del PD gavorranese che poi hanno stilato il documento. Con molta chiarezza ci sentiamo di dire che il segretario dell’Unione Comunale del Partito Democratico è un bugiardo. Le parole di Gabrielli sono l’ennesima dimostrazione di incompetenza e dilettantismo, sia amministrativo che politico, della componente principale della maggioranza che governa la nostra comunità».
«Di fatto questa amministrazione ha deciso di svendere il territorio comunale per tappare i buchi di un bilancio che non sono in grado di far quadrare, ma la questione non riguarda solo l’aspetto economico. Si è scelto di non rispettare l’ambiente e il territorio del tanto decantato parco minerario, consentendo l’installazione di un’antenna per la telefonia visibile sin dalla quattro corsie. Si è scelto di non stare dalla parte dei commercianti approvando la costruzione di un manufatto di questa portata nei pressi di un’attività commerciale, del campeggio La Finoria e del Laboratorio di Educazione Ambientale. Si è scelto, per l’ennesima volta, di non consultare i cittadini tenuti lontani da un comune ormai trasformato in bunker, senza avere la minima idea di partecipazione popolare su scelte di questo genere».