SCARLINO – «Con l’interpellanza urgente presentata lo scorso aprile finalmente il Governo risponderà domani ad una serie di questioni, inerenti la proroga della concessione demaniale alla Promomar di Scarlino» Monica Faenzi, deputato di Forza Italia, parla della concessione « che ha sollevato notevoli dubbi e perplessità, specie a livello locale, nell’ambito delle procedure e le modalità della delibera che attraverso un semplice atto dirigenziale del comune di Scarlino, ha prolungato ulteriormente per 40 anni la concessione per la costruzione e la gestione del porto turistico il località Puntone».
«Il Ministero dell’economia e quello delle Infrastrutture – prosegue Fanezi – risponderanno su una vicenda che ha destato una serie di interrogativi fra la comunità di Scarlino, tali da richiedere gli interventi della Corte dei Conti di Firenze e della Procura della Repubblica di Grosseto. Attendiamo cosa risponderà il Governo Renzi in merito alla decisione amministrativa del comune di Scarlino, a seguito di quanto stabilito dalla Conferenza dei servizi, che peraltro aveva già sollevato una serie di criticità sul prolungamento di quarant’anni, della concessione cinquantennale, deliberata attraverso l’atto dirigenziale comunale che risale al giugno 2009».
«Non vi è dubbio – conclude Faenzi -, che la vicenda oltre che destare legittimi interrogativi, risulta essere in palese violazione del principio di garanzia della libera concorrenza tra imprese nell’affidamento di commesse pubbliche, ed in netto contrasto alle decisioni dell’Autorità di vigilanza sui contratti pubblici, sulla normativa dell’affidamento in house, nonché di quella europea, che richiedono necessariamente le procedura ad evidenza pubblica e non come invece è avvenuto un semplice atto amministrativo del comune di Scarlino, che ha affidato in maniera diretta i diritti concessori. Occorre infine rivedere il riparto di competenze sul demanio marittimo, al fine di modificare l’attuale sistema normativo sul conferimento di funzioni e compiti amministrativi alle regioni ed agli enti locali afferenti il demanio marittimo ed il mare territoriale, anche alla luce di quanto accaduto per il porto di Scarlino, che accresce i dubbi interpretativi e le criticità nell’ambito del riparto della potestà legislative tra Stato e regioni».