di Sabino Zuppa
MAGLIANO IN TOSCANA – E’ rimasta vuota, immersa nel silenzio delle campagne tra Magliano ed Albinia, la casa da cui Pino Daniele è uscito ieri sera in preda ad un malore per recarsi a Roma, all’ospedale Sant’Eugenio, dove era in cura da tempo e dove purtroppo è deceduto subito dopo il suo arrivo. Inutili i tentativi di rianimarlo, il cantante napoletano non ce l’ha fatta ed ha cessato di vivere dopo aver effettuato questo lungo viaggio nelle probabile convinzione di essere curato da chi conosceva il suo problema cardiaco da più tempo e da chi, proprio la mattina del 5 gennaio, avrebbe dovuto visitarlo.
Chissà, forse se avesse tentato di arrivare a Grosseto o avesse chiamato il 118 locale, magari le cose sarebbero potute andare diversamente: invece è morto prima della mezzanotte, dopo di ché la notizia si è diffusa sui social network in maniera istantanea con tutti i suoi colleghi cantanti più famosi che si sono avvicendati in messaggi di cordoglio e di ricordo del grande collega napoletano. Là, dove ieri era ancora vivo, adesso rimane una grande malinconia: una recinzione di cipressi molto fitta da cui si intravedono un prato ben curato ed una piscina coperta da un telo, e le finestre bianche chiuse da inferriate da cui non trapela nessun segnale di vita.
Solo le troupe dei tg nazionali sono davanti al cancello, in attesa di qualche arrivo inaspettato, anche se probabilmente dopo la diretta dell’ora di pranzo ognuno se ne tornerà a casa sua lasciando ancor più sola questa casa di campagna che custodirà per sempre gli ultimi minuti di vita di una dei più grandi geni della musica italiani di tutti i tempi.
I funerali si svolgeranno il 7 gennaio alle 12 al santuario del Divino Amore a Roma