![In Maremma al mare si fa il bagno con i daini: la storia di un’amicizia da favola](https://www.ilgiunco.net/images//images/2014/07/daino-116657.jpg)
di Barbara Farnetani — Tweet to @Babi_Farnetani
CALA DI FORNO – Una daina che fa il bagno nel mare assieme alla sua amica umana. Una scena insolita. Ma non così insolita per chi frequenta Cala di Forno, nel parco della Maremma, e ha la pazienza di aspettare. «La nostra è ormai un’amicizia – afferma Antonella Vivarelli Colonna, proprietaria della struttura turistica Collecchio – le due daine, Esmeralda e Topazia, si sono avvicinate piano piano, prendendo sempre più confidenza. Adesso, quando sono in spiaggia, mi vengono a cercare, stanno con me. Io ci parlo, se mangio una mela gli regalo il torsolo. Ma non è una ricerca di cibo, è proprio la ricerca di compagnia. Ormai da cinque anni».
«Quando i turisti vanno via – racconta Vivarelli Colonna – le due daine portano il resto del branco, i cuccioli e anche i maschi, una quindicina di animali che si godono la spiaggia finalmente libera dai turisti». Antonella Vivarelli Colonna ha sempre amato gli animali, sin da piccola, amava addomesticare qualsiasi tipo di animale selvatico «C’è un cinghiale che mi segue come un cane». Gli animali però non vivono in cattività, sono liberi, e sono loro a scegliere, ogni tanto, di andare a trovare la loro amica umana. Un po’ come avviene nelle favole Disney. «Lo dico tranquillamente preferisco gli animali alle persone, ho avuto decine di cani e gatti e abbiamo deciso di dire no alla caccia di selezione».
Collecchio è però un posto in cui il tempo si è fermato, forse per questo gli animali ci si trovano così bene. «Puntiamo su un turismo sostenibile e non mordi e fuggi. Qui la gente, poche persone alla volta, si ferma almeno una settimana, scegliendo di vivere senza elettricità. Si usano candele, gas. Non c’è internet e non c’è tv. La struttura, che risale al 1500, è della mia famiglia da sempre, ed è rimasto tutto come era negli anni ’50». Forse è per questo che gli animali amano tanto tornarci, perché sanno che i turisti di passaggio sono gli ospiti, mentre per loro quella è casa.