![Sicurezza urbana: le proposte dei Cinque Stelle per una città più vivibile](https://www.ilgiunco.net/images//images/2013/04/giacomo-gori-manifestaz-2013mod-58787.jpg)
GROSSETO – L’incontro tra il sindaco e i capi-gruppo consiliari del Movimento 5 Stelle, Giacomo Gori (nella foto) e Luca Agresti di Forza Italia, con la partecipazione tecnica del Comandante della Polizia Municipale del comune di Grosseto, ha messo in luce come le nuove dinamiche sociali che creano, da un lato, crimine predatorio e, dall’altro, sempre più avvertite forme di degrado urbano, siano in forte aumento. Fenomeni sempre più difficili da controllare, perché affrontate con vecchie e desuete metodologie e per il ridimensionamento delle risorse a disposizione a causa della spending review, a cui si aggiungono le presenze straniere caratterizzate da modi di vivere diversi e da mentalità costumi non facili all’integrazione a breve termine. Una percezione di insicurezza che partendo dalla città si estende in tutto il territorio maremmano. Per questo dal Movimento 5 Stelle arrivano proposte su di un tema molto delicato, partendo dalla prevenzione. «E’ indispensabile un’unica centrale operativa utile a raccogliere tutte le notizie d’interesse e le richieste d’intervento da parte dei cittadini – precisano i pentastellati -, in modo da avere poi un collegamento con le banche dati, in modo da favorire gli interventi delle pattuglie sul territorio».
Un’analisi a parte, secondo il Movimento 5 Stelle, la merita il degrado sociale «E’ necessario un sistema di rilevazione del degrado urbano – precisano – raggiunto e degli atti di inciviltà compiuti attraverso la raccolta di dati informativi distinti su tre canali principali: la denuncia cartacea, la denuncia per posta elettronica, la necessità di memorizzare le segnalazioni dei cittadini da parte dell’operatore di polizia per disaggregarle sul territorio per meglio comprenderne gli accadimenti attraverso una cartografia “digitalizzata”. Solo partendo da questa piattaforma possono pianificarsi gli interventi “urbani” senza più ricorrere a tamponare le varie emergenze, di volta in volta, rilevate».
«Occorre dar luogo ad un Piano gestito dalla nuova Polizia Locale, con le maggiori e più puntuali responsabilità del sindaco e dell’amministrazione municipale sui temi della sicurezza urbana – aggiungono -. Come è necessaria una maggiore integrazione ed omogeneizzazione fra i livelli statali e locali che gestiscono e si occupano di sicurezza con la istituzione di un’unica Centrale su cui far pervenire le chiamate di pronto intervento. Un sollecito e pronto intervento delle forze di polizia in quel momento operanti può evitare danni molto seri che oggi, sempre più spesso, sconfinano nella violenza».
Sull’incolumità pubblica, invece, il M5S precisa che «Il sindaco è anche il garante dell’Incolumità Pubblica. E questa, come noto, dipende in gran parte dalla messa in sicurezza del nostro territorio, protetto e vigilato sotto il profilo idrologeologico soprattutto per la sua conservazione ed il miglioramento delle bellezze naturali e paesaggistiche, la più caratteristiche esistenti in Italia». Ci si interroga però, al tempo stesso, sulle risorse a disposizione: «Sono scarse, molto scarse – precisano -. Non può provvedervi se non ricorrendo alle risorse destinate al Consorzio della Bonifica di cui se ne sta occupando un gruppo di lavoro regionale del Movimento 5 Stelle, nato con l’obiettivo di raggiungere la chiusura di questi consorzi e destinare le risorse in altra maniera».
«Il Patto sulla Sicurezza, voluto più per mantenere forme di rispetto corporativistico che non una autentica operatività coordinata sul territorio, è abbondantemente superato. Così come va cestinato il Regolamento di Polizia Urbana perché è una inutile e nociva, talvolta contraddittoria, ripetizione di regole e condotte superate, già ampiamente disciplinate dalle leggi in vigore – concludono dal Movimento 5 Stelle -. Si ascoltino le osservazioni e le considerazioni espresse, pur in modo minimale, dal Comandante della Polizia Municipale indicanti sostanzialmente l’impotenza del Corpo a contrastare con efficacia le nuove e pressanti esigenze sociali in materia di sicurezza urbana per comprendere che, senza una visione innovativa, senza una predisposizione di moderni apparati tecnologici e senza un’azione integrata delle forze in campo, senza una formazione adeguata del personale, il dispendio delle energie è vano ed infruttuoso per il mantenimento ed il miglioramento della vita pubblica e sociale della cittadinanza nel suo complesso di fronte a situazioni sempre nuove, talvolta improvvise, che tendono a radicarsi in determinate zone del territorio».