![Stella: «A Scarlino sorgerà una casa rifugio per donne maltrattate»](https://www.ilgiunco.net/images//images/2014/05/marcello-stella-109563.jpg)
SCARLINO – 8 stanze, assistenza psicologica, infermieri, un rifugio sicuro per chi è in fuga. Nella struttura ex Cottolengo nascerà presto una struttura protetta per donne maltrattate. Il candidato sindaco del centrosinistra a Scarlino, Marcello Stella, non vuole lasciare indietro il sociale e lo fa anche con questo ambizioso progetto che sarà a servizio di tutta la provincia e non solo. Una parte della casa di riposo è infatti vuota e così è nata l’idea di utilizzarla per ospitare donne maltrattate con i loro bambini.
«Il progetto difficilmente sarebbe andato avanti senza il forte impegno di Stella che si è detto disponibile sin da subito – ha affermato Sonia Palmieri responsabile della struttura ex Cottolengo di proprietà della Diocesi di Grosseto – questo mi ha confortata e spronata. Il progetto è già molto avanzato. In pratica siamo pronti a partire manca di arredare le camere e il comune se ne sta occupando».
L’iniziativa fa parte di un accordo che sarà siglato con la Regione, e che è stato suggellato anche durante una delle ultime visite del Governatore della Toscana, Enrico Rossi, a Scarlino. «Con la struttura saranno necessarie nuove figure professionali» sottolinea ancora la direttrice. Sarebbero cinque i nuovi posti. «Questo è un progetto importante, specie dopo i recenti fatti di cronaca di questi giorni – puntualizza Stella – una struttura che potrebbe essere al servizio di tutto il territoprio e che collaborerà con il Codice rosa e la task force antiviolenza della Asl 9».
Marcello Stella punta molto sul sociale: dopo gli incontri nelle frazioni per recepire le loro proposte il candidato del centrobsinistra si è impegnato per il potenziamento dell’Auser e dell’assistenza agli anziani, un centro giovani, e ha incassato il sostegno dell’on. Federico Gelli, ieri in visita a Scarlino, per nuovi fondi da destinare al volontariato sanitario. «Vogliamo potenziare i punti sanitrari locali intercettando maggiori risorse ad esempio per punti prelievo o per garantire visite specialistiche sul territorio». Conclude Stella.