![“Futuro verde”: «Eccellenza è sinonimo di innovazione». Dall’agricoltura al latte](https://www.ilgiunco.net/images//images/2012/04/madonnino-25-aprile-2012-tistarelli-21361.jpg)
GROSSETO – L’alimentazione degli animali da produzione di latte, saper gestire correttamente la rotazione delle colture da foraggio cosa che incrementa la qualità del terreno e quindi il benessere degli animali. Sono gli argomenti trattati durante il seminario “Futuro Verde” sulla qualità e l’innovazione agro-ambientale, incontro che si è svolto stamani nella sala conferenze di Latte Maremma.
Organizzato da Confagricoltura, ha visto la partecipazione sia degli studenti dell’istituto tecnico agrario Leopoldo II di Lorena che degli allevatori del Consorzio produttori. In cattedra i docenti dell’Università di Pisa, dell’Istituto superiore Sant’Anna e Fabio Fabbri del servizio sviluppo rurale della Provincia di Grosseto. “Anche questo seminario fa parte del percorso di divulgazione che come associazione stiamo portando avanti da tempo – ha dichiarato il presidente di Confagricoltura Antonfrancesco Vivarelli Colonna -. Il piano di sviluppo di filiera prevede che si faccia formazione e informazione. Questa di oggi quindi è stata un’altra occasione per confrontarci su nuove tecniche e nuove idee. Condizioni necessarie per affrontare con consapevolezza le sfide future del nostro comparto.”
I cambiamenti climatici che costringeranno a ripensare i processi produttivi attuali ma anche l’introduzione della coltura di soia nella campagna maremmana sono stati alcuni tra i temi trattati dai docenti presenti. “Il nostro latte è da sempre sinonimo di qualità. Ecco perché ospitiamo e seguiamo con molto interesse incontri e dibattiti su questi temi – ha detto Fabrizio Tistarelli, presidente di Latte Maremma -. L’eccellenza si raggiunge attraverso un percorso di innovazione e conoscenza, la più ampia possibile. Noi non riposiamo sugli allori ma investiamo molto in ricerca e aggiornamento. Siamo un’azienda viva che ha una missione e un obbligo verso i propri clienti: garantire il nostro prodotto e tutelare il nostro ambiente. Tutto questo però anche in un ottica di sviluppo globale che porti necessariamente dei benefici a tutto il comparto agroalimentare maremmano. Abbiamo particolare cura del benessere delle nostre vacche – continua Tistarelli -. Oltre ad avere una alimentazione equilibrata e sana infatti sono libere di muoversi tra la stalla e l’esterno. Vivono pienamente i cicli delle stagioni e il naturale rapporto con i propri vitelli (femmine) ben oltre il periodo dello svezzamento.”
“Perché voi italiani cercate il petrolio quando arate?” Questa la domanda che il professore Marcello Mele dell’Università di Pisa si è sentito rivolgere in un convegno internazionale. Ecco allora che tra gli argomenti anche l’abitudine nazionale di andare troppo in profondità durante la preparazione alla semina. I dati presentati, frutto di una ricerca di anni, hanno dimostrato invece che si ottengono risultati migliori sia nella resa che nel mantenimento delle proprietà del terreno se l’aratro non scende troppo. Mentre l’alternanza tra la coltivazione di mais e quella di soia, secondo sempre l’indagine dell’ateneo pisano, migliora la qualità dei terreni arricchendoli.