di Lorenzo Falconi
GROSSETO – Sono passati 8 anni dall’ultima volta sulla panchina del Grosseto. Stefano Cuoghi torna in Maremma e si riprende il Grifone, con tanto lavoro da fare e una squadra reduce da un paio di umiliazioni da cancellare. Una trattativa molto veloce quella che ha portato al ritorno di Cuoghi a Grosseto, con una intesa rapida ottenuta con Piero Camilli. Oggi il primo allenamento con l’organico a disposizione che il tecnico emiliano, veterano della categoria, conosce abbastanza bene: «Molti giocatori sono stati avversari in epoca recente – spiega il nuovo mister del Grosseto – altri gli ho allenati, come Obodo e Lanni che per due stagioni sono stati con me a Pisa». Cuoghi avrà a disposizione solo due giorni per capire la squadra e imporre la sua filosofia di gioco basata sulla difesa a tre, un aspetto, questo, che non spaventa l’allenatore dei biancorossi: «Guardando le caratteristiche dei giocatori a disposizione, mi pare che attuare la difesa a tre sia possibile, nel prossimo incontro è prevedibile che partiremo con un 3-5-2, poi più avanti vedremo».
Il mister del Grosseto ha pochi dubbi sul valore delle rosa che ha tra le mani e fissa l’obiettivo: «l’organico a disposizione è di qualità, puntiamo ad entrare nei play-off, da lì in poi, con le gare a eliminazione diretta può succedere di tutto». Intanto alle porte c’è il Benevento, squadra attrezzata per il salto di categoria: «E’ una delle mie favorite assieme al Frosinone – osserva Cuoghi -, elementi come Evacuo e Campagnacci fanno fare il salto di qualità. Però io non parto mai battuto. Ho imparato che in Lega Pro serve la qualità, ma è una dote inutile senza la voglia di fare e l’agonismo da mettere in campo. Affrontiamo una squadra di grande spessore, ma abbiamo armi per controbattere».