![Alluvione, Legambiente: Aziende ancora in ginocchio, servono fondi e prevenzione rischio idraulico](https://www.ilgiunco.net/images//images/2013/08/festamb-albinia-73497.jpg)
ALBINIA – A nove mesi dall’alluvione le aziende agricole colpite sono ancora in ginocchio. Ad Albinia, e in generale il sud della Maremma, la situazione è ancora difficile. Tolto il fango il problema principale è rimettere in piedi le aziende e le attività agricole della zona. Servono fondi per le imprese agricole che oltre ad aver subito danni ingenti non hanno neppure potuto coltivare i campi nell’ultimo anno. La conferenza è stata organizzata all’Azienda agricola Rustici, che da anni si occupa esclusivamente di prodotti biologici e certificati, colpita in maniera importante dall’alluvione subendo gravi danni soprattutto economici.
«Nelle zone colpite dall’alluvione intorno ad Albinia – denuncia Angelo Gentili, della segreteria nazionale di Legambiente – la situazione è tutt’ora difficile. I fondi per le aziende agricole sono in grande ritardo e servono anche lavori di prevenzione idrogeologica per cercare non solo di far ripartire l’economia ma anche per risollevare una zona messa in ginocchio dalla scorsa alluvione. Serve urgentemente un’opera continua di sostegno, anche finanziario, che faccia seguito all’emergenza. Non si possono infatti lasciare soli cittadini e imprese, che costituiscono un reticolo essenziale per la nostra economia».
«Tutt’ora ci sono due grandi problematiche – spiega Monica Paffetti, Sincaco di Orbetello – da risolvere. La prima riguarda le infrastrutture distrutte che ci lasciano ancora tanti problemi, soprattutto perchè dobbiamo lavorare in regime ordinario con un sistema di funzionari pubblici fortemente depotenziato. Secondo problema i rifiuti: nessuna deroga è stata fatta, e siamo stati costretti a portare via i fanghi solo con i camion appositi, e ancora non abbiamo avuto il rimborso dalla Regione».
«Quello che è accaduto ad Albinia – sottolina Luca Sani, Presidente commissione Agricoltura Camera dei Deputati – ci fa riflettere su come vengono gestite oggi le emergenze. Dopo il dramma umano, quello delle aziende agricole è un grande problema che deve essere risolto. Al momento però, e fino a ottobre, non ci saranno fondi per le aziende agricole».
Legambiente chiede che vengano fatti al più presto una serie di interventi efficaci e determinanti anche per quanto riguarda la messa in sicurezza del territorio, la manutenzione straordinaria e ordinaria, la realizzazione di interventi di mitigazione e controllo delle acque superficiali e l’inedificabilità delle aree a maggiore rischio idraulico, oltre a un’attenta opera di programmazione sulla prevenzione del rischio idraulico: tutto questo per scongiurare in futuro altri eventi catastrofici.
Presente alla conferenza anche Stefano Mastini, ventiseienne, uno dei tanti ragazzi che si è trovato a dover fare i conti con l’alluvione e che a distanza di pochi mesi è stato ribattezzato, come molti altri suoi concittadini, angelo del fango. Fa parte di due associazioni giovanili, Albinia viva e Albinia EN tour, ed ha spiegato durante la mattinata come si è organizzato per i primi interventi per togliere il fango, e per l’aiuto dato poi alle famiglie per la raccolta fondi e per l’acquisto di elettrodomestici. «Nonostante questo evento drammatico e inatteso – ha spiegato Mastini – i giovani di Albinia si sono ritrovati e insieme sono riusciti a dare una mano concreta sia durante che dopo l’alluvione, per dare aiuto alle famiglie e rafforzando il senso di comunità».