![I Maremmani nel mondo: Daniele che progetta software in tutta Europa](https://www.ilgiunco.net/images//images/2013/06/maremmani-nel-mondo-icona-66520.jpg)
di Giulia Carri
LONDRA – Vive nell’elegante e verde quartiere di Richmond a sud ovest di Londra il grossetano Daniele Sparano, 43 anni, Software Architect di Cisco System.
Come sei arrivato qua?
“Mi sono laureato in Ingegneria delle Telecomunicazioni a Pisa nel 1995. Ero uno studente grossetano DOC, tornavo tutti i fine settimana e la maggior parte dei miei amici erano maremmani. Dopo la laurea ho lavorato un po’ a Pisa ma alla fine degli anni ’90 sono venuto per la prima volta a Londra, per un paio di anni. Ero sposato e con la mia attuale ex moglie decidemmo comunque di tornare in Italia.”
Hai trovato lavoro rientrando?
“Sì, il mio è un settore di software molto specialistico. Trovai in Italia un buon lavoro, a Livorno, in un’azienda tedesca con la quale ho viaggiato molto, poi purtroppo fallì, così cominciai a lavorare con i progetti di ricerca e sviluppo per le tecnologie, a Pisa.”
E’ un settore valido in Italia?
“In Italia la situazione è particolare. Non esiste un’industria vera nel settore delle tecnologie, le aziende lavorano su progetti finanziati, molto, dall’Unione Europea, ma sono fini a se stessi. Non c’é un’applicazione reale e quindi una commercializzazione dei risultati del progetto. Ci lavorano persone valide e preparate, professionisti seri, ma una volta finito praticamente viene buttato perché lo scopo è il progetto stesso, non quello che produce.”
Per questo hai deciso di ricominciare a lavorare all’estero?
“Beh, questo ha influito molto. Sentivo che Pisa era diventata una realtà stretta per me sia a livello professionale che personale. Quindi ho deciso di muovermi finché ero ancora in tempo.”
Come hai fatto? Hai mandato dei curricula? É stato facile?
“Fuori dall’Italia per il mio settore è abbastanza facile perché molto specialistico. Prima ho lavorato un anno a Barcellona al centro di sviluppo europeo della Sony, poi lo scorso anno mi sono affidato ad un agente di collocamento per trovare un lavoro qua a Londra. Adesso è un anno che sono in questa azienda, ho un contratto a tempo indeterminato e sono soddisfatto. È un bel lavoro.”
Torneresti in Italia?
“Ho ancora buoni rapporti con un’ azienda del mio settore a Pisa per esempio, tornerei per un progetto che avesse uno sbocco concreto nell’industria, un vero risvolto economico per il paese. Se ci fosse una sfida del genere tornerei. Il mio è un settore che non ha bisogno di un luogo specifico per funzionare, servono i cervelli e di quelli in Italia siamo pieni, manca il resto.”
A livello personale che rapporto hai con l’Italia e la Maremma adesso?
“ Ottimo, ho una figlia a Livorno che vado a trovare ogni 15 giorni e la mia famiglia a Grosseto da cui vado una volta al mese, con la bimba. Lì ho tutti i miei amici, a Londra conosco tantissime persone, ma i rapporti veri sono in Toscana e a Grosseto.”
Hai viaggiato molto, le persone che incontri conoscono la Maremma? E tu la fai conoscere?
“Ovviamente nel mio piccolo pubblicizzo la nostra terra. Le persone conoscono la Toscana, Firenze e Pisa, quindi cerco di fare un po’ di promozione alla Maremma. Solo i cultori di un certo tipo di turismo la conoscono, ma ancora sono pochi.”
Secondo te perché una terra cosi bella non è ancora conosciuta come dovrebbe?
“Credo che si debba intercettare il turista giusto, affine all’offerta che solo la Maremma in Toscana può dare. Promuovere il turismo a cavallo, che in Inghilterra è una grande passione, i nostri cibi e vini. Esaltare la specificità del nostro territorio, questo a livello globale manca.”