di Barbara Farnetani
GROSSETO – Controlli a tappeto sugli assegnatari di alloggi di edilizia residenziale pubblica. È quanto prevede l’accordo tra Guardia di Finanza ed Epg, Edilizia pubblica grossetana. «Visto il periodo storico particolarmente difficile – ha detto il colonnello Fernando Greco (al centro nella foto con arena e Stefanelli), comandante provinciale della Guardia di Finanza – l’impegno dell’Epg a sostegno della popolazione più in difficoltà è in aumento, e proprio per questo l’esigenza di scovare eventtuali persone che, non essendo in regola, tolgono a chi ha più diritto, è maggiore»
«Ogni due anni dobbiamo chiedere il reddito alle persone che rientrano nelle nostre graduatorie, visto che gli affitti si calcolano appunto su questa base. Nel solo comune di Grosseto – ricorda Sergio Stefanelli presidente dell’Epg – ci sono 111 nuclei familiari a reddito zero. Questo significa gente che, almeno in teoria, non ha i soldi neppure per le bollette, tantomeno per l’auto o per la parabola.» La Guardia di Finanza effettuerà controlli incrociati, non solo sul reddito dichiarato, ma sul tenore di vita tenuto. Un’altra valutazione sarà quella se l’assegnatario vive nell’abitazione da solo, come prevede la legge, o se vive con lui magari la figlia o il nipote, nel qual caso anche il secondo reddito deve essere valutato nel calcolo delle spettanze da pagare all’Epg.
«Verificheremo le reali possibilità di chi fa richiesta di canone agevolato – sottolinea il capitano Concetta Arena, comandante della compagnia di Grosseto – è anche un modo per tutelare chi rispetta le regole» Chi invece sarà colto in fallo rischia una denuncia per falso e indebita percezione delle agevolazioni previste. A Grosseto le graduatorie per gli alloggi sono composte da 850 famiglie, ragion per cui, come ricorda Stefanelli «chi ha la casa e non ne ha diritto la ruba a chi è veramente in difficoltà» il fatto che ci sia chi non rispetta le regole porta anche ad un danno per le casse dell’Epg che, va detto per inciso, ha una delle morosità più basse della provincia.
I mancati incassi dei seppur minimi affitti, infatti, significano mancanza di fondi per tutti quei lavori di manutenzione e ristrutturazione necessari ad un patrimonio edilizio che in provincia conta 3.343 abitazioni. «Si tratta di alloggi che hanno 30-40 anni – ha ricordato Stefanelli – e che quando si liberano richiedono una media di 7-8 mila euro per le ristrutturazioni» se a questo si aggiunge che il tourn over è di circa 100 120 alloggi all’anno si capisce quanto sia alto il rischio che queste abitazioni non vengano riassegnate per mancanza dei fondi necessari a rimetterle in sesto. «Per quanto riguarda gli affitti – fanno sapere dall’Epg – si parte da una base minima di 12,90 euro, e nonostante ciò ci sono persone che, pur potendo pagare, non lo fanno. Abbiamo in corso 150 procedure di sfratto che scattano con il secondo mancato pagamento. Dal momento dell’avvio dell’iter ci vuole un anno di tempo per liberare la casa» I controlli, che stanno per partire, potrebbero portare anche a scoprire casi eclatanti, come avvenuto in passato all’Argentario, dove cittadini romani utilizzavano la casa dell’edilizia popolare per venire in vacanza in Maremma. «La speranza – ha concluso Stefanelli – è che gli inquilini, sapendo degli imminenti controlli, decidano spontaneamente di mettersi in regola»