![Il progetto dei Micci amiatini all’Expo Rurale: il latte d’asina di Poppea e Cleopatra usato per neonati e anziani](https://www.ilgiunco.net/images//images/2012/09/bizzarri-miccio-bandite-expo-rurale-37811.jpg)
FIRENZE – Il progetto “Filami”, che punta al recupero della razza dell’asino Amiatino, il cosiddetto Miccio, e alla produzione del latte d’asina, è stato tra i protagonisti dell’Expo Rurale, la manifestazione dedicata all’agricoltura toscana, in corso a Firenze. A illustrare il progetto, avviato nel 2008 dalle Bandite di Scarlino e finanziato in parte dalla Regione Toscana, è stato il sindaco di Scarlino Maurizio Bizzarri (nella foto con l’assessore regionale Gianni Salvadori) che ha speigato: «Vogliamo recuperare la filiera del latte d’asina e oggi alleviamo circa 100 asini. Una volta a regime ne avremo 250. Il latte d’asina ha grandi virtù e siamo in contatto con l’ospedale pediatrico Meyer di Firenze e altre realtà per il suo utilizzo a favore dei noenati. Il progetto delle Bandite si inserisce all’interno del più vasto progetto della Fattoria Didattica di Ponte alle Catene e persegue vari obiettivi: in primo luogo la creazione di una filiera del latte di asina sul territorio toscano, sostenibile dal punto di vista ambientale economico e sociale con la trasformazione in probiotico, o yogurt. Siamo poi al lavoro – ha aggiunto – per creare insieme all’università di Pisa alcune macchine per la mungitura delle asine che al momento non esistono».
Il latte d’asina, già usato in antichità come siero di bellezza dalle donne romane (Poppea, bellissima moglie di Nerone vi faceva addirittura il bagno, come già Cleopatra prima di lei) è prezioso per l’alimentazione dei neonati intolleranti al latte di mucca perché più simile a quello materno. Ogni anno sono infatti oltre 15 mila i bambini che vi ricorrono. Lo scarso contenuto di grassi del latte d’asina lo rende inoltre particolarmente indicato per i soggetti anziani nella cura e prevenzione dell’arteriosclerosi, dell’osteoporosi o delle patologie cardiovascolari. Oltre all’impiego per i lattanti o quello geriatrico, ha spiegato ancora Bizzarri «Il progetto interessa anche iniziative di tipo turistico, come il trekking con gli asini, o sociali perché questi animali vengono impiegati nelle terapie con i disabili».