GROSSETO – Continuano ad essere negativi i dati sull’andamento dell’economia in Toscana e nella provincia di Grosseto. Secondo i dati diffusi dall’osservatorio regionale la recessione si fa sentire soprattutto con un calo pesante dei consumi. Nel secondo trimestre del 2012 (periodo tra aprile e giugno) sono infatti tutti negativi i numeri che riguardano il commercio. Il settore soffre e registra una perdita per quanto riguarda le vendite: il fatturato diminuisce del 6,7%. Tutti negativi anche i dati che riguardano le varie tipologie: a subire la maggiore contrazione è la media distribuzione (-8,3%) che supera, in negativo, i negozi di vicinato (-8%) e la grande distribuzione (-2,1%). Segno meno pure il settore alimentare (-6%) ed il no food (-8,7%) dove, in particolare, si rileva il peggior risultato nel settore dei prodotti per la casa ed elettrodomestici(-10,6%). Situazione grave in tutta la Toscana: nei 10 territori provinciali tutti gli indicatori totali e per tipologia sono fortemente negativi.
Anche per il futuro le previsioni non sembrano disegnare un quadro confortante: solo per la grande distribuzione è attesa una lieve ripresa delle vendite nel terzo trimestre.
L’uscita dal tunnel dunque rimane lontana e la recessione continua a incidere sull’economia e sul mondo occupazionale.
«La spending review, la ripresa dell’inflazione, in particolare nel settore trasporti per la brusca impennata dei carburanti, la crisi dei redditi e le incertezze occupazionali – spiega il presidente della Camera di commercio Giovanni Lamioni – manifestano pesantemente i loro effetti sui bilanci familiari, riducendo notevolmente i consumi. Anche il settore commerciale della provincia di Grosseto subisce le pesanti conseguenze forse anche di più di quanto indicano gli stessi numeri. Il fatturato complessivo delle nostre imprese commerciali infatti fa registrare un preoccupante -6,7% nel secondo trimestre del 2012 rispetto allo stesso periodo del 2011. Un risultato mediano tra i valori della Toscana (-6,0%) e quelli nazionali (-7,5%). Anche le previsioni a breve, nonostante il periodo in oggetto sia proprio quello coincidente con la stagione turistica, non sono affatto confortanti. Ancora una volta una amara conferma del grido di allarme che avevamo lanciato nei mesi passati sullo stato di salute del sistema economico provinciale e delle ripercussioni che sta subendo a causa di una crisi di estesa e prolungata portata».