domenica
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Luglio

Suoni campani e calabresi nell’ultimo giorno del festival “Il calore della terra”

Evento Terminato

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Luglio
Bassamusica
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ARCIDOSSO – Oggi, domenica 9 luglio, è l’ultimo giorno per immergersi nell’atmosfera coinvolgente del Festival “Il calore della terra” dedicato alle musiche e danze del Sud Italia. Il Festival è diretto da Tarantarte, associazione che si occupa di promuovere e divulgare lo studio delle danze popolari del Sud Italia e del Mediterraneo, ed è organizzato in collaborazione con il comune di Arcidosso, la Pro Loco di Arcidosso e Cosvig, il Consorzio per lo sviluppo delle aree geotermiche, e con il patrocinio di Regione Toscana e Provincia di Grosseto. Laboratorio, spettacolo e concerto sono gratuiti.

La terza giornata, domenica 9 luglio, propone: “Suoni dalla Campania e dalla Calabria. Il rito, la devozione e il canto. La festa che irrompe nell’ordinario”.

Si inizia al Castello Aldobrandesco, alle ore 17, con uno stage di ballo sul tamburo (tammuriate) dal titolo “Danza, voce e tamburo: la Campania” condotto da Maria Piscopo. Durante il laboratorio andremo alle pendici del Vesuvio per assaporare e conoscere le magiche movenze del ballo di Cibele, la tammurriata dell’agro-nocerino sarnese che da secoli accompagna le feste tradizionali campane in onore della Magna Mater. Il laboratorio, privo di sterei, computer e mezzi tecnologicamente “avanzati” sarà accompagnato esclusivamente dalla musica dal vivo. L’unico suono che trascinerà i ballatori nella danza sarà quello incessante e maieutico della tammorra (tamburo).

Si prosegue al Parco del Pero, alle ore 21, con il primo concerto della serata “Progetto Sanacore – La Campania che canta” con Maria Piscopo e Eustachio Frongillo, Il progetto Sanacore si occupa di ricerca e recupero delle tradizioni musicali e coreutiche della Campania. Esso rappresenta l’incontro e il confluire di diversi percorsi esperienziali, culturali, di studio e di ricerca sul campo.Il repertorio attinge dalla cultura tradizionale ed etnica della regione Campania e comprende: tammurriate vesuviane; tarantelle pastorali del cilento; tarantelle ( montemaranese) e canti dell’area irpina. Gli strumenti utlizzati, durante lo spettacolo, sono quelli tipici della cultura popolare: tamburi a cornice, fisarmonica, castagnette, organetto, scetavajasse e putipù.

A seguire, Amiata Folk Festival termina con il concerto “Terra lontana – Suoni dalla Lucania e dalla Calabria” interpretato dai Bassamusica, formazione composta da Pasquale Rimolo (fisarmonica), Arianna Romanella (voce e tamburo) e Manuela Rorro (danza). 104 sono i chilometri che dividono Montemurro, un paesino sulle sponde del fiume Agri, nel cuore della Lucania, da Morano Calabro, borgo medievale situato nell’alta valle del fiume Coscile, alle pendici del massiccio del Pollino. Il lavoro dei Bassamusica nasce dalla volontà di riportare alla memoria la musica con cui sono cresciuti, alla ricerca della propria identità musicale, con un forte senso di appartenenza a una terra che li ha voluti lontani. Lo sguardo verso questi luoghi riporta alla mente canti eseguiti davanti al focolare, giochi di mietitura, ninne nanne, canti di lavoro e protesta, tarantelle, momenti essenziali della vita segnati da suoni che si fermano nel tempo, espressioni di gioia, festa, poesia. La riscoperta di questi canti, tramandati per la maggior parte con il racconto orale, ci consente di avere più consapevolezza del nostro passato, rafforza le nostre radici e allo stesso tempo mette in atto un processo di divulgazione e conservazione culturale, mantenendo viva la comunicazione fra le generazioni.

Laboratori, spettacoli e concerti sono gratuiti. I laboratori, dalle 17 alle 19, sono aperti a tutti (è gradita la prenotazione).

Per informazioni sulla logistica: Ufficio Pro Loco: 0564/ 968084 – tutti i giorni, festivi compresi, dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 18 oppure cell. 388/8656971.

Mail: locoarcidosso@yahoo.it

Per informazioni sul programma: Tarantarte: cell. 348/5126411

Mail: segreteria@tarantarte.it / info@tarantarte.it

>Segui su Facebook la pagina: Amiata Folk Festival “Il calore della terra”

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